Introduzione a Sahaja Yoga
Sahaja Yoga è rivolto a tutti coloro che hanno desiderio di trovare il proprio vero "Sé" e che stanno cercando una verità assoluta.
Non si tratta solo di una serie di conoscenze e nozioni o di esercizi ma di un processo vivente che si aprirà a voi attraverso l’esperienza di meditazioni gradualmente sempre più profonde.
Sahaja Yoga è stato messo a punto da Shri Mataji Nirmala Devi e comporta il risveglio di una sottile energia spirituale conosciuta come Kundalini; essa si trova in uno stato latente nell’osso sacro alla base della colonna vertebrale arrotolata in tre spire e mezzo. Il dolce risveglio di questa energia Kundalini dà inizio a quel cammino interiore di scoperta del sé conosciuto come realizzazione del sé.
Sahaj significa "spontaneo" o "nato con te" e yoga si traduce come "unione" (con il divino o con il potere onnipervadente). Inoltre Sahaja Yoga può essere tradotto come il metodo di unione divina attraverso lo yoga che è innato in ognuno di noi.
Le lezioni di Sahaja Yoga sono tenute in oltre 100 paesi di tutto il mondo e sono sempre disponibili a titolo gratuito. Shri Mataji Nirmala Devi ha chiarito da subito che questa conoscenza è un diritto di nascita di ogni essere umano e, pertanto, non può essere pagata.
I benefici della meditazione Sahaja Yoga
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Miglioramento generale della salute fisica, mentale ed emotiva; le cause delle malattie vengono pulite dal sistema sottile.
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Rimozione dei sintomi di stress
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Le abitudini distruttive e le dipendenze vengono eliminate senza fatica e senza passare attraverso sintomi di astinenza
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Miglioramento delle capacità di comunicazione con gli altri
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Maggiore concentrazione nello studio e nel lavoro
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Maggiore fiducia in se stessi
Storia del progetto
Sahaja Yoga nel sociale
Come organizzazione "no-profit", Sahaja Yoga ha proposto la meditazione come strumento capace di migliorare la qualità della vita anche all'interno di realtà sociali quali la scuola, il mondo del lavoro, ospedali, carceri, etc.
Nelle scuole
Al giorno d’oggi lo studente è sottoposto ad una forte pressione. Egli si trova a competere in un ambiente molto aggressivo. Questo provoca preoccupazioni che risuonano nella sua testa come pensieri tipo: “devo lavorare sodo, devo essere superiore agli altri, devo costruirmi una carriera, avrò un lavoro?”
Con l’aumentare delle preoccupazioni, i pensieri spostano la sua attenzione da uno stato d’equilibrio ad uno sempre più disturbato.
Preoccupandosi troppo, ci si perde nei propri pensieri e si cade nella palude della depressione e della frustrazione. Una persona così soffre di perdita della memoria, la sua attenzione diventa vacillante, il suo umore diventa facilmente irritabile, il suo temperamento brusco e ansioso. Quando la nostra attenzione non è centrata non riusciamo a ricordare nulla. In una situazione protratta questo può avere una ripercussione sullo stomaco e sulla digestione, provocando molti problemi psicosomatici.
I genitori in Sahaja Yoga sono preoccupati, come tutti i genitori, che i propri figli, nel passaggio dall’infanzia all’età adulta, possano cadere durante il loro cammino, vittime della pressione dei loro compagni, delle droghe, della violenza e dell’immoralità. Usiamo le tecniche di Sahaja Yoga per aiutare i nostri figli ad essere equilibrati, attenti, in buona salute e consapevoli di se stessi. Non appena loro crescono, noi gli insegniamo come meditare e come comprendere il sottile lavoro interiore del loro sistema energetico, per riconoscere lo stato di equilibrio e di non equilibrio. Gli insegniamo come comportarsi con i propri squilibri interiori e come assumersi la responsabilità dei propri stati d’animo e della propria consapevolezza.
Ci siamo resi conto di conseguenza, che i bambini che praticano Sahaja Yoga sviluppano un profondo rispetto per la bontà, per il senso pratico e per l’onestà. Essi sanno conservare, anche molto tempo dopo l’infanzia, un’attitudine brillante e positiva verso la vita, nel periodo in cui i propri coetanei cominciano a mostrare segnali di esplicito cinismo e disillusione.
Sahaja Yoga è insegnato nelle scuole e negli asili da oltre 20 anni
Noi non possiamo cambiare immediatamente la situazione esterna ma possiamo cambiare noi stessi dall’interno. Perché cercare all’esterno una soluzione che risiede dentro di noi? Di seguito riportiamo una serie di miglioramenti che uno studente può sviluppare con la pratica della meditazione di Sahaja Yoga:
Molte persone che vengono in Sahaja Yoga affermano che i propri figli hanno difficoltà nello studio. Gli viene così spiegato che una volta essi avranno raggiunto la Realizzazione del Sé, il loro cervello sarà illuminato. E’ successo infatti che molti bambini, considerati senza speranza, siano diventati molto brillanti nello studio.
Nelle carceri
Sahaja yoga è penetrata anche nel doloroso mondo della detenzione, grazie alla sensibilità dell’avvocato Angelo Marroni, Garante dei diritti dei detenuti del Lazio, figura istituzionale che tra l’altro si occupa dell’armonico inserimento dei detenuti nella società. Il suo appoggio ha permesso di svolgere corsi di meditazione negli Istituti di pena di Velletri e Latina.
I corsi si sono svolti nei reparti più problematici (politici,criminalità organizzata ecc.) a favore di detenuti esclusi da varie attività carcerarie e quindi condannati alla più deleteria inerzia. I risultati sono stati testimoniati da scritti, redatti dagli stessi detenuti, che hanno riscontrato una maggiore serenità individuale e migliori rapporti collettivi. Il Garante auspica la continuazione dell’esperienza che ha prodotto largo consenso agli addetti alla vigilanza e alle maestranze civili dei vari istituti di pena
Arte e cultura
Una delle più belle espressioni della creatività umana è l’arte, in tutte le sue forme. Un vero artista non solo dà forma alla materia, ma è in grado di trasmettere un messaggio profondo e sublime a chi ammira la sua opera. Le fonti d’ispirazioni possono essere molteplici, ma esiste sicuramente una “fonte d’ispirazione univerale” capace di rendere immortali le sue opere.
Vediamo che nell’arte si prospettano due fronti: quello dell’esecutore dell’opera e quello dello spettatore, entrambi componenti essenziali di questo ciclo comunicativo. Questo ci ricorda anche un po’ il senso della creazione in sé, in cui Dio ha creato l’universo e poi l’uomo affinché gioisse e ammirasse la sua creazione.
L’apprezzamento della bellezza, dell’estetica, dell’armonia musicale e così via, sono tutti aspetti della personalità umana che consentono di apprezzare l’arte. Sono qualità che diamo per scontate, ma anch’esse hanno avuto una loro evoluzione: la nostra capacità di apprezzare l’arte si fa sempre più sottile e più profonda, così come la nostra capacità di attingere da questa “fonte d’ispirazione universale” si rende ogni giorno sempre più immediata.
Lo yoga realizza dentro di noi l’armonia e l’unione con il tutto. È il mezzo più efficace per permettere la connessione tra noi e questa “fonte di ispirazione universale”, e per aiutare la nostra consapevolezza a diventare più sottile, fino a percepire la profonda essenza dell’arte.
È un fenomeno che avviene da sé, spontaneamente, e che non ha bisogno di una preparazione o di un talento particolare. In realtà la nostra capacità di apprezzamento dell’arte è innata e a volte non manifesta, solo perché è coperta da svariati condizionamenti e idee false che abbiamo su noi stessi.
Infatti la qualità creativa (in generale, non solo in campo artistico) è specifica di uno dei nostri centri energetici (lo Swadisthan chakra): al miglioramento dello stato di questo centro, corrisponderà una maggiore e migliore creatività.
Inoltre, l’arte può anche aiutarci nella meditazione. È sempre molto difficile trovare uno spazio tra i pensieri, che ci permetta di godere della nostra serenità interiore, ma, per esempio, ascoltare un brano di musica potrebbe aiutarci nell’intento.
Riassumendo, l’arte dona bellezza e armonia alla nostra vita, ci può aiutare nella meditazione, ci può dare gioia, ci può aiutare ad esprimere noi stessi, … ci sono davvero tanti motivi per considerare l’arte un elemento essenziale per il nostro benessere. E’ per questo che sono stati infatti avviati diversi progetti, proprio su indicazione di Shri Mataji Nirmala Devi (la fondatrice di Sahaja Yoga), atti a promuovere l’arte in diversi settori. Per citarne alcuni:
Arte
la creazione della "P.K. Salve Pratisthan Academy of Art", un’accademia internazionale sita in Vaitarna (India) per promuovere tra gli occidentali la comprensione e lo studio delle arti indiane (musica, danza, pittura).
Teatro
La nascita della compagnia teatrale internazionale Theatre of Eternal Values (TEV), formata da attori professionisti provenienti da ogni parte del mondo, che ha riscosso successi nei teatri d’Europa, Australia, Israele, India e Stati Uniti. La missione di questa compagnia è di produrre spettacoli che promuovano la comprensione tra le razze e le culture di tutto il mondo. Questo gruppo teatrale, dopo aver messo in scena “Il malato immaginario” di Moliere, ha rappresentato negli Stati Uniti l’opera “Il flauto magico” di Mozart con più di cento partecipanti tra attori, cantanti, musicisti e tecnici. Mentre più recentemente ha realizzato uno spettacolo ispirato dalla vita del grande artista William Blake “Blake’s Divine Humanity”, rappresentato a Londra e in varie altre città.
Musica
L’istituzione dell’Accademia Internazionale di Arte e Musica Classica Indiana a Togliatti, Russia
Sahaja Yoga e Musica
L’effetto della meditazione è la percezione di vibrazioni, e il suono è vibrazione dell’aria dentro e fuori di noi. La musica fa vibrare ogni cellula del nostro corpo creando sintonie, onde di diversa lunghezza che “risuonano” in diverse zone del corpo come l’orlo di un bicchiere di cristallo al canto di un soprano: alcuni suoni si sentono con le orecchie, altri nel cervello, altri nello stomaco.
La musica è “magia”, è qualcosa di profondamente irrazionale che ci parla un linguaggio universale, che si lascia intuire più che spiegare, che può farci venire i brividi o coinvolgerci totalmente: per tutto questo è giustamente approfondita in India come strumento di contatto con l’Assoluto.
Si può meditare sulla musica, cioè guidando la propria attenzione alle note che scorrono e che sgorgano nell’improvvisazione tipica dei musicisti indiani: nel momento in cui la nostra vagabonda attenzione è colpita dalle note musicali, essa si rivolge all’interno e si entra nello stato di consapevolezza senza pensieri, nel quale la Kundalini si risveglia e sale al Sahasrara. La musica classica indiana pulisce i chakra: è sincera e dona sincerità, è creativa e dona creatività, fornisce una piena soddisfazione, è veicolo di gioia assoluta e profonda, sprigiona un’energia comunicativa che favorisce l’espressività. La musica libera la mente dai pensieri, la musica sgombra le nubi dei dubbi e ci conduce verso la Realizzazione del Sé.
Sappiamo bene che esistono musiche rilassanti che possono indurre il sonno, musiche eccitanti, musiche nevrotiche, musiche depresse, e così via. Ogni tipo di musica ha influenza sulle cellule del nostro corpo e sui nostri chakra, ma non tutta la musica fa bene ai chakra. Certamente conoscendo lo stato dei nostri chakra, potremo aiutarci con un po’ di musica opportuna, occidentale o orientale che sia. È però un fatto che in Occidente esiste uno scarso senso della misticità della musica, e sono pochi i compositori che hanno trasmesso nella loro musica una tensione esistenziale verso l’Assoluto, una Gioia assoluta, o una pace assoluta. Al contrario, la quasi totalità della musica classica indiana mira precisamente a questo: ecco perché è più probabile che essa sia maggiormente indicata per la meditazione.